Postato il 15 novembre 2009
Don Gianni un giorno, quasi scherzando, mi ha detto: “Perché non traduciamo i vangeli in resiano?”. Alle parole sono seguiti i fatti. Inizialmente il pievano mi inviava settimanalmente una e-mail poi mi ha fornito su CD l’intera Bibbia. Ho iniziato la traduzione quasi per gioco volendo saggiare le mie conoscenze della lingua materna. Ma più mi addentravo nella versione e più mi rendevo conto dell’importanza del lavoro che mi accingevo a compiere. L’opera, infine, è divenuta sfida alle mie capacità personali, consapevolezza dell’importanza del compito che mi era stato affidato, caparbietà nel completamento del progetto iniziato e resistenza alla stanchezza. Nel periodo della mia formazione culturale al liceo e alle magistrali, avevo letto il Vangelo molte volte, ma non ero mai riuscito a comprendere pienamente alcuni capitoli o alcuni passaggi del messaggio di Gesù. Dovendo necessariamente tradurre parole ormai desuete o non comprese nel lessico resiano mi sono dovuto, prima, sforzare a comprendere cosa significassero alcune frasi scritte dall’evangelista. Alla fine, dopo tre anni, sy dal jërö la traduzione del Vangelo di Luca in resiano. Devo ringraziare don Gianni per la fiducia accordatami, i miei cari per aver tollerato la mia temporanea apatia alle faccende familiari, Andreina che, con una capacità espositiva straordinaria, settimanalmente annuncia in resiano la lieta novella e tutte le persone che mi hanno corretto gli errori di traduzione. Grazie di cuore a tutti per avermi sostenuto e permesso di tradurre un vangelo.