Nell’ultima assemblea tenutasi a Prato il 3 novembre 2007, fra le varie iniziative da intraprendere, era emersa anche la proposta di ricorrere al parlamento europeo per garantire la tutela di Resia.
L’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, così una volta saputo che a Udine ci sarebbe stato un importante
congresso internazionale, Identità e Tutela Val Resia, ha messo in moto la sua ormai oleata organizzazione. Il giorno 07 - 08 -
09 novembre 2007, presso la Fiera di Udine, si è tenuta l’Assemblea Generale & Stati Generali dell’Associazione delle Regioni
Europee che ha visto la partecipazione di delegazioni ufficiali provenienti dalle più svariate regioni europee accompagnate da uno
stuolo di osservatori, operatori turistici ed economici, di televisioni e testate giornalistiche. Sembrava che tutto giocasse a
favore della sopravvivenza del resiano, considerato che in quella circostanza si sarebbe parlato molto e quasi esclusivamente delle
minoranze europee. Le giornate che hanno preceduto quell’importante assise sono state per Alberto, Giovannino e per il
sottoscritto giornate febbrili, vuoi per l’organizzazione logistica e musicale, vuoi per le necessarie autorizzazioni e i
sopralluoghi effettuati con le forze dell’ordine. Nel frattempo Turan predisponeva l’informazione. Ottenuta, con molte difficoltà,
l’autorizzazione alla manifestazione, si è provveduto a redigere un documento che il presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia Riccardo Illy, organizzatore anche dell’incontro, avrebbe dovuto consegnare all’illustre ospite.
La partecipazione dei nostri iscritti alla manifestazione-presidio è stata entusiasmante. Accolti dal suono della Zytyra e
della Bunkula, accomunati dalla coreografia dei balli con i costumi tradizionali, sono giunti alla spicciolata i convenuti, gli
ospiti, i giornalisti e gli operatori televisivi. Il massiccio spiegamento delle forze dell’ordine, predisposto dalla questura di
Udine dopo una deprecabile e sconsiderata solitaria azione attuata il giorno precedente, si è tenuto per tutto il giorno a breve
distanza dai manifestanti ma alla fine ha sottolineato la correttezza dei resiani. Il volantinaggio di una parte del documento e
la curiosità per quel gruppo di manifestanti ha attirato l’attenzione di molte autorità e degli organi di stampa ai quali sono
state rappresentate, all’esterno, dal vicepresidente Alberto, le ragioni del dissenso. Il sottoscritto, accreditato per nome e
per conto dell’Associazione, dopo aver ottenuto il benestare per partecipare ai lavori nelle due giornate conclusive, ha svolto
operazioni di sensibilizzazione presso i convenuti e ha provveduto personalmente a consegnare al presidente Illy due copie del
documento da far pervenire al commissario Barroso. La disponibilità per la considerazione dei problemi resiani è stata lievemente
incrinata dall’iniziativa estemporanea, attuata nel pomeriggio del giorno precedente, da un “sedicente” rappresentante di
Identità e Tutela Val Resia durante i lavori del Praesidium.
In realtà si è trattato di un’ iniziativa solitaria di una persona autonoma, non iscritta che, fortunatamente, non ha screditato il serio operato portato avanti dall’Associazione.
È stato utile ed importante aver manifestato in quella circostanza perché molti personaggi europei sono stati informati sulla nostra particolarità minoritaria e le testate televisive / giornalistiche hanno dato risalto alle rivendicazioni del popolo resiano. Per riuscire, comunque, a mantenere vivo l’interesse sulle problematiche resiane non bisogna perdere l’alone di credibilità e correttezza che ha contraddistinto sinora la nostra associazione.