Regolarmente convocata per gli associati, ma aperta a tutti, con l’invito particolare all’amministrazione comunale e alle associazioni operanti sul territorio, il giorno 3 novembre u. s., si è tenuta una riunione per fare il punto sulla definizione dell’iter consiliare della legge 205/06 (norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena).
Presenti circa un centinaio di persone, alle ore 15, presso la sede dei cacciatori di Coreda a Prato di Resia il presidente, Sergio Chinese, affiancato dal direttivo, ha dato inizio ai lavori.
Salutando i convenuti e ringraziando le autorità presenti e le forze dell’ordine, il presidente si è congratulato con la squadra di calcio per la raggiunta salvezza in seconda categoria del campionato carnico e per la correttezza dei suoi supporters durante la partita, ma ha anche chiesto scusa per aver dimenticato di invitare alla riunione l’Associazione della protezione civile.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto a tutte le persone che a vario titolo si sono prodigate per mantenere vivo l’interesse sulla questione resiana, ma ha posto principalmente l’accento sulla disponibilità dimostrata dai manifestanti nelle cinque sedute presso la sede del Consiglio Regionale a Trieste. Importantissimo, infatti, si è dimostrato l’interesse, lo sprone e la caparbietà con cui questi cittadini hanno testimoniato all’opinione pubblica le peculiarità culturali del popolo resiano.
Il presidente condanna l’operato di coloro che si divertono, nottetempo, ad imbrattare muri ed insegne pubbliche, ponendo l’accento sul fatto che non si raggiungono gli obiettivi con questi mezzucci, convinto che i migliori risultati si ottengano attraverso dibattiti costruttivi, assemblee, partecipazioni associative e manifestando correttamente, com’è avvenuto in tutte le circostanze organizzate da Identità e Tutela Val Resia.
Entrando poi nello specifico, chiarisce che si tratta di una riunione propositiva in cui, grazie agli interventi, si vogliono trarre spunti operativi per continuare la strategia di intervento per il riconoscimento del resiano.
Proseguendo nell’analisi vengono introdotti tre aspetti da considerare: atti, fatti, aspettative.
Concludendo il suo intervento, Sergio Chinese ha precisato che, trattandosi di una legge in cui si discuteva di “norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena” che prevedevano l’applicazione delle leggi nazionali 482/99 e 38/01 in tutti i comuni che avevano chiesto di appartenervi, essere riusciti ad evidenziare con tanta puntualità IL RESIANO si è trattato di una grossa vittoria: infatti, almeno due dei tre punti elaborati hanno trovato soddisfazione. Si rammarica, invece, per non essere riuscito a far inserire qualche puntualizzazione per quanto concerne l’insegnamento del resiano e tiene a precisare che le modifiche apportate alla bozza originaria, in cui il resiano non veniva citato, rappresentano solamente il primo gradino verso il riconoscimento della lingua resiana.
Invitando pertanto i presenti a fornire lo spunto per strategie future, suggerisce eventuali ricorsi presso il Parlamento europeo.
Razza Giuseppe apprezza il lavoro svolto. Ritiene troppo oneroso e dispersivo il ricorso europeo e suggerisce di proporre un emendamento nazionale per il riconoscimento della minoranza storica resiana. Ritiene importante riuscire a modificare l’articolo per l’insegnamento scolastico del resiano.
Adriano Clemente sostiene che è indispensabile raggiungere il riconoscimento del resiano con percorsi collettivi attuabili con l’amministrazione comunale.
Daniele Di Lenardo nella sua veste di assessore porta i saluti del sindaco. Disapprova gli atti vandalici compiuti da chi imbratta i cartelli. Difende l’operato dall’amministrazione comunale ma evidenzia che non compete al consiglio regionale modificare le leggi nazionali. Conferma che la giunta comunale si adopererà presso le sedi idonee per discutere l’ordine del giorno n.3 e sostiene che è indispensabile avere una condotta unitaria per raggiungere l’obiettivo di salvaguardia del resiano.
Franco Pacilio sostiene di essere impegnato da tempo in una battaglia personale per la tutela del resiano. Non si ritiene soddisfatto dei risultati conseguiti.
Alberto Siega dichiara che i risultati raggiunti rappresentano solo un piccolo traguardo raggiunto grazie all’impegno, dedizione e professionalità dimostrata dall’associazione ITVR. Ritiene necessario ricorrere oltre al Parlamento italiano anche al Parlamento europeo per il riconoscimento della minoranza storica resiana. Puntualizza anche che alcune iniziative precedenti, compiute singolarmente, non hanno prodotto risultati.
Bruno Clemente valuta che l’operato svolto dal direttivo si è dimostrato utile per far conoscere la specificità dei resiani. Reputa che l’obiettivo dell’inserimento di un minimo riconoscimento si dimostrerà importante. Suggerisce di restare uniti e compatti nell’affrontare le nuove difficoltà.
Franco Di Lenardo dice che sono talmente pochi coloro che si sentono sloveni in valle che non possono determinare le scelte di una popolazione intera. Bisogna recuperare la tutela della resianità.
Antonio Madotto sostiene che è indispensabile che anche l’amministrazione comunale abbia gli stessi obiettivi dell’associazione ITVR
Gilberto Barbarino ringrazia tutti coloro che si sono adoperati per la visibilità dell’identità resiana. Sostiene che la legge ora va letta bene ma bisogna capire in sostanza anche i regolamenti applicativi per poi vagliare il percorso da seguire.
Paola Clemente dice che sarebbe opportuno, per anticipare il ricorso al Parlamento europeo, inviare una corrispondenza firmata da tutto il consiglio comunale in cui emerga il dissenso dei resiani per l’applicazione della legge 205/07.
Seguono altri interventi di disappunto per l’applicazione della legge.
Viene dato mandato al direttivo: a) di informare i parlamentari eletti in Friuli V.G.; b) di sentire qualche legale per eventuali ricorsi; c) trovare la maniera di esportare la problematica resiana presso il Parlamento europeo.
Ultimata la discussione la seduta è tolta alle ore 18.15.