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Identità e tutela Val Resia

Proposta per la tutela dell'antica lingua resiana nel disegno di legge 205/96

Alla fine del mese di giugno la VI Commissione Permanente Consiglio Regionale ha convocato un’audizione per la bozza di legge 205/06 “Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena”. A quella riunione erano state ammesse 22 associazioni in rappresentanza delle varie realtà del variegato panorama minoritario della fascia confinaria delle province di Trieste, Gorizia e Udine. Per la Val Resia erano presenti l’Amministrazione comunale, il Circolo culturale resiano “Rozajanski Dum e l’Associazione Identità e Tutela Val Resia. Quest’ultima, ben rappresentata a tutti i livelli, recava la delega di altre dieci associazioni operanti sul territorio alcune delle quali avevano affidato, ai rappresentanti di I e T, proposte operative. Alla Commissione è stato fornito un corposo fascicolo, corredato dai lavori eseguiti nel tempo dagli studiosi che si sono occupati di Resia già dal 1700, in cui si evidenziava la specificità del resiano.

I rappresentanti di I e T hanno sostenuto che la regione autonoma Friuli Venezia Giulia deve tutelare le caratteristiche etniche e culturali di tutti i gruppi linguistici minoritari, natisoniani, torriani, saurani e timavesi, ed in primo luogo la particolarissima identità resiana, distinta da qualsiasi altro idioma linguistico non riscontrabile in nessuna lingua parlata da comunità o stati anche limitrofi.

La tutela e la valorizzazione della lingua resiana nella valle in cui essa si è formata storicamente ed è stata parlata per secoli costituisce un valore in sé, e rappresenta un’utilità e un vantaggio nell’insegnamento linguistico in genere, rivolto all’apprendimento delle altre lingue che sono inserite nei curricula scolastici.

Ma la previsione legislativa in materia di formazione degli insegnanti di madrelingua o con piena conoscenza della lingua slovena consentirebbe la piena tutela della lingua resiana, lingua materna slava arcaica parlata nella Valle?

La possibilità di riferirsi ad una lingua ufficiale di uno stato nazionale confinante porterebbe in breve all’eliminazione di una lingua storica parlata da oltre mille anni.

Ai politici regionale è stato riferito che la regione autonoma Friuli Venezia Giulia nel tutelare, quindi, la lingua resiana nell’insegnamento attuerebbe la più moderna metodologia del plurilinguismo con la lingua storica del territorio.

Al Legislatore regionale, tenendo conto del combinato disposto degli articoli 3, 6, e 9 della Costituzione e dell’articolo 3 dello statuto speciale di autonomia e della potestà piena primaria ed esclusiva in materia di istituzioni culturali, è stata ufficializzata la seguente proposta di articolo.

Articolo per il riconoscimento dell’antica lingua resiana.

  1. In attuazione all’art. 6 della Costituzione italiana, alla Carta europea delle lingue minoritaria e dell’art. 3 dello Statuto regionale è riconosciuta la lingua resiana come lingua protoslava parlata nella Val di Resia.
  2. In tutti gli organismi di rappresentanza delle lingue minoritarie previste dalla normativa regionale è riconosciuta una rappresentanza associativa o istituzionale e la partecipazione di un membro delle associazioni rappresentative delle minoranze linguistiche storiche della Val Resia, della Val di Torre, della Val del Natisone su indicazione del Presidente della Provincia di Udine.
  3. Ai fini dell’attuazione della normativa in materia scolastica l’insegnamento relativo alla lingua minoritaria nelle scuole della Val Resia è impartito da personale di madrelingua della minoranza linguistica storica resiana abilitato ai sensi di legge o con piena conoscenza.

Alla conclusione dei lavori si è diffuso un cauto ottimismo fra i rappresentanti della comunità resiana visto l’interesse suscitato fra gli addetti ai lavori Buhdej.

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